Si sa, appena una donna scopre di essere in dolce attesa la prima cosa che sa di dover eliminare è l’alcol. Si potrà ovviamente continuare ad avere una vita sociale e frequentare i locali preferiti ma si dovrà cambiare alimentazione, nutrirsi in maniera sana e dunque scegliere bibite dissetanti ma “alternative”.
Un vecchio detto sostiene che “la birra fa latte”, è solo un mito da sfatare, una sciocchezza popolare priva di qualsiasi fondamento scientifico. Oltre agli alcolici e ai superalcolici che andrebbero eliminati già nel momento in cui si pianifica una gravidanza, occorre porre attenzione alle bevande gassate e ricche di zuccheri, alle bibite eccitanti e alle tisane che contengano erbe che possono provocare contrazioni uterine. Insomma bisognerà pur fare qualche sacrificio per il nostro bambino.
Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology esiste un rapporto (negativo) tra bibite dolcificate e diabete gestazionale. I ricercatori hanno esaminato 91 mila donne danesi in gravidanza con diabete gestazionale tra il 1996 e il 2002; di queste, il 50% aveva fatto uso di bibite dolcificate durante i nove mesi. Inoltre le donne consumatrici abituali di bevande gassate e zuccherate avevano il 60% di probabilità in più di avere un bambino con macrosomia, ossia con un peso superiore ai 4 chili al parto.
Semaforo verde invece per acqua in abbondanza, spremute fatte in case, estratti e centrifugati di frutta e verdura, infusi e tisane rilassanti e digestive, latte sia vegetale sia di origine animale.
Sì all’acqua per una placenta sana
Secondo uno studio i bimbi nati da donne che in gravidanza avevano bevuto soltanto acqua avevano il 17% in meno di probabilità di essere sovrappeso verso i 6/7 anni. Ogni gestante dovrebbe bere tra i due litri, due litri e mezzo, di acqua al giorno.
Benissimo liscia, effervescente naturale o anche quella del rubinetto purché ritenuta sicura. Importante berla a temperatura ambiente anche in estate, il freddo infatti non placa la sensazione di sete e può provocare crampi allo stomaco.
Quando si affronta la gravidanza in inverno oppure si lavora in un luogo dove non è possibile reperire acqua spesso dovrete comunque sforzarvi di bere il più possibile per tenere la placenta idratata e vascolarizzata. La corretta idratazione è il segreto per una gravidanza serena e in salute.
Il latte per lo scheletro del feto
Bere latte in gravidanza è fondamentale per garantire una sana crescita del bambino. Secondo numerosi studi, le donne in dolce attesa necessitano da 1000 fino a 1300 mg di calcio quotidianamente (circa 3 tazze al giorno). Vero toccasana il latte di capra fonte di acidi grassi saturi, proteine e vitamine del gruppo B, è altamente digeribile e abbassa il colesterolo nel sangue.
Bene anche per chi lo preferisce il latte vaccino che contiene vitamine A, D, E e C. Il latte di soia in gravidanza è un’ottima alternativa al latte di derivazione animale, assicura un pari apporto di calcio e bassi livelli di colesterolo. Un bicchiere di latte di soia fornisce 300 mg di calcio. Il latte di riso apporta invece molto selenio e manganese, quello di mandorla è ricco di acido folico, fibre, proteine, vitamina B ed E, calcio e ferro.
Ultima alternativa vegetale valida il latte d’avena che previene la costipazione di cui tante soffrono in gravidanza, è uno scrigno di vitamina A e B e di minerali come il manganese, il potassio e il fosforo.
Via libera a centrifugati e spremute
Se in dolce attesa avrete voglia di bibite colorate ma sane l’ideale sarà munirsi di un buon estrattore e produrre home made estratti di frutta e verdura oppure in alternativa centrifugati e spremute ricche di vitamine e sali minerali indispensabili per la buona salute del piccolo in grembo.
Tanti i vantaggi oltre al pienone di energia: controllo del peso, pelle luminosa, abbassamento dello stress. Ad esempio in estate non vi è nulla di meglio che un centrifugato a base di sedano, mela, carota e limone, per tirare su la pressione. Rucola e menta piperita sono altresì gli alleati contro la ritenzione di liquidi e l’insonnia. Per combattere la stipsi e fare il pienone di acido folico e vitamine consigliato un centrifugato a base di prezzemolo, zenzero, ananas e fico d’india.
Semaforo giallo per tè e caffè
Sappiamo che tè e caffè sono sostante eccitanti data la presenza di teina e caffeina, quindi secondo gli esperti in gravidanza queste bevande dovranno essere assunte con grande moderazione.
Per quante amano il caffè non più di una tazzina al giorno. Per quante invece non riescono a tollerarne l’odore forte in gravidanza vi suggeriamo il caffè d’orzo.
Per il tè invece, magari gustato di pomeriggio con qualche biscottino, sono consentite fino a due tazze al giorno. Il tè verde dal grande potere depurativo e antiossidante è consentito fino a 3–4 tazze giornaliere. Ovviamente in caso di complicazioni o di fattori di rischio è bene limitarsi ancora di più e chiedere consiglio al proprio ginecologo o medico di fiducia.
E le tisane?
Via libera alle tisane in gravidanza ma assunte con moderazione. Spesso erbe e spezie anche se naturali sono attive a livello farmacologico quindi se assunte quotidianamente possono causare problemi.
Quelle maggiormente indicate sono la menta, la camomilla con potere rilassante, la melissa, la malva per la regolarità intestinale, il finocchio con potere digestivo, il rooibos.
Per le donne che soffrono di nausea specie nel primo trimestre un vero toccasana è la tisana allo zenzero (anche fresco) da assumere al mattino. Bene anche per la passiflora, il tiglio, il biancospino contro la tachicardia, la valeriana. Sconsigliate invece le tisane a base di cannella e liquirizia che tirano su la pressione e quelle dal potere lassativo. Attenzione alla salvia per il suo contenuto di sostanze simili agli estrogeni che potrebbero influire sull’equilibrio ormonale. No assoluto a frangula, rabarbaro, senna, cascara e aloe che contengono gli antrachinoni, capaci di provocare contrazioni.
Sì o no al tè freddo in estate?
Se nella stagione più calda non sappiamo rinunciare al tè freddo forse sarà meglio optare per una soluzione casalinga per evitare l’alto concentrato di saccarosio presente nei prodotti industriali. Attenzione però a non esagerare: non più di due o tre bicchieri al giorno. In presenza di fattori di rischio chiediamo sempre consiglio al nostro medico.
I drink alcolici sono consentiti?
No, in maniera categorica. Espongono a rischio di aborto o di parto prematuro. L’etanolo contenuto sia negli alcolici che nei superalcolici arriva direttamente al feto attraverso la placenta provocando danni più o meno seri.
Il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità spiegano che il feto può subire la cosiddetta sindrome alcolico-fetale ossia “effetti dannosi a livello cerebrale e sui tessuti in via di sviluppo anche attraverso una significativa interferenza sui normali processi di sviluppo fisico (causando malformazioni) e intellettivo (generando ritardo mentale) in maniera più o meno grave in relazione alle quantità di alcolici consumati”. Ovviamente se durante un brindisi con gli amici porteremo un calice alle labbra non succederà nulla al nostro bambino ma teniamo sempre ben presente che in gravidanza e allattamento gli alcolici sono banditi.