La pillola anticoncezionale è la pillola per antonomasia, simbolo delle lotte giovanili e della rivoluzione sessuale del ‘68. In realtà in America, dove fu creata, era disponibile già dagli inizi degli anni ‘50 per migliorare i problemi femminili legati al ciclo. La storia di questo farmaco che sicuramente rappresenta una grandissima conquista a livello scientifico e sociale affonda le sue radici in un misterioso laboratorio dove due medici clandestinamente lavorano al progetto sovvenzionati da un’attivista e da una ricca ereditiera.
In Italia la pillola fu autorizzata nel 1967 ma solo per finalità terapeutiche, non come contraccettivo. Attualmente nel nostro Paese la contraccezione orale è usata solo dal 16 % circa delle donne contro ad esempio il 58 per cento delle donne portoghesi e il 52 per cento delle tedesche. Le cause sono da ricercare nelle resistenze etico-culturali e nella scarsa informazione scientifica sugli effetti a breve o a lungo termine del farmaco. In passato gli alti dosaggi ormonali della pillola davano subito uno spiacevole effetto collaterale: aumento della ritenzione idrica e di conseguenza del peso, al giorno d’oggi invece la ricerca medica ha cambiato profondamente il contenuto del formulato rispetto ai primi anni, con la sintesi di nuovi progestinici, il progressivo ridursi dei dosaggi e la diminuzione degli effetti collaterali.
Cosa è e come agisce la pillola?
La pillola è un farmaco contenente due tipi di ormoni: estrogeno e progestinico. Le sue funzioni sono principalmente due: bloccare l’ovulazione inducendo l’ipofisi (una ghiandola alla base del cervello) a non stimolare più le ovaie con i suoi ormoni; modificare la consistenza del muco prodotto all’interno del canale cervicale (che dà accesso all’utero) rendendolo impenetrabile agli spermatozoi quindi alterando la mucosa dell’utero fino a renderla inadatta all’annidamento dell’ovulo. La pillola è efficace già dal primo giorno di assunzione. Essendo un farmaco, può provocare in alcuni soggetti, reazioni allergiche, occorre segnalarlo tempestivamente al proprio ginecologo. Per tutte le informazioni si può consultare il sito gestito dal Ministero della Salute www.salute.gov.it.
Parola all’esperto
“Negli ultimi anni si sono registrati notevoli passi avanti nella formulazione delle pillole anticoncezionali e c’è stata una progressiva riduzione dei dosaggi di estrogeni che inizialmente erano sintetici, fino ad arrivare agli estrogeni naturali che l’organismo riconosce come propri”, ci spiega il professor Angelo Cagnacci dell’Università di Modena e Reggio Emilia. “Potendo utilizzare diverse formulazioni, con estrogeni sintetici o estrogeni naturali, possiamo individuare la terapia contraccettiva più adatta a ciascuna donna” prosegue il prof. Cagnacci. “La contraccezione può essere disegnata sulle esigenze dei vari organismi e delle diverse donne a seconda del fisico e dell’età. Ogni donna risponde in maniera diversa alle pillole che somministriamo, ma in genere non si riscontrano particolari problemi”. Quindi a detta degli esperti al momento sono più i benefici che gli svantaggi per le donne che decidono di assumere la pillola, pianificando la loro contraccezione e non ricorrendoci solo all’occorrenza con soluzioni temporanee.
Una scelta ponderata
L’assunzione della pillola anticoncezionale deve essere valutata con il proprio medico dopo esami diagnostici e la valutazione della storia clinica della paziente. Quindi viene rilasciata sotto prescrizione medica. Ogni donna troverà quella più adatta a sé con il corretto dosaggio di estrogeni e progestinico a meno che non vi siano controindicazioni per problematiche di salute pregresse o in corso oppure fattori di rischio.
Un dubbio che attanaglia molte donne è l’incertezza sulla fertilità o meno una volta che si smette di assumere il farmaco e si progetta una gravidanza. Gli esperti ritengono si tratti di un mito da sfatare: sospendendo l’assunzione il ciclo e l’ovulazione ritornano subito in maniera regolare. Quindi nessuno stop se si desidera un concepimento. Altro dubbio riguarda la possibilità di malformazioni o aborti spontanei se per tanti anni si è presa la pillola. Numerosi test e studi hanno scongiurato questa controindicazione. Unica situazione poco piacevole si verifica quando si dimentica di prenderla per un giorno o due, magari in vacanza, e si resta incinta proprio in quel lasso di tempo continuando poi a prendere la pillola nei giorni successivi. In questo caso sarà bene contattare il proprio ginecologo con urgenza.
Vantaggi della pillola
Le donne che assumono la pillola ottengono numerosi benefici durante il ciclo: vivono una consistente diminuzione del dolore e del malessere durante il ciclo mestruale e vedono ridursi gli effetti della sindrome pre-mestruale; hanno un flusso mestruale meno intenso; il ciclo tende a diventare regolare; migliora la tanto temuta acne specie per le più giovani; diminuisce anche il rischio di ammalarsi di carcinoma dell’ovaio e di carcinoma dell’endometrio.
Controindicazioni della pillola
Come ogni farmaco che si rispetti, anche la pillola anticoncezionale, ha delle controindicazioni, più o meno gravi. Di solito la pillola è controindicata alle donne con precedenti malattie cardiache e vascolari; donne in cui è stata fatta la diagnosi o vi è un sospetto di tumore dell’utero e/o della mammella; donne con tumori epatici o con insufficienza epatica o renale. Sovente sconsigliata dai ginecologi anche in presenza di diabete, epilessia o ipertensione. Gli effetti collaterali minori sono molto meno frequenti con le pillole a basso dosaggio (ossia 30-35 microgrammi di estrogeni) e spesso scompaiono dopo i primi mesi di assunzione, parliamo di nausea e/o vomito, tensione mammaria, crampi addominali, modificazioni della libido (desiderio sessuale che improvvisamente aumenta oppure diminuisce), ritenzione idrica, perdite ematiche intermestruali (chiamate in gergo medico spotting).
E le donne fumatrici?
Gli esperti sconsigliano la pillola anticoncezionale alle donne fumatrici, specie sopra i 40 anni. Una precisazione: il fumo rappresenta solo un fattore di rischio e come tale con un po’ di buona volontà può essere eliminato, non si tratta di una controindicazione assoluta. Ahimè val la pena ricordare che l’associazione pillola-tabacco aumenta il pericolo di avere malattie cardiovascolari.
La pillola del giorno dopo
Discorso a parte merita in questa sede la “pillola del giorno dopo”, farmaco che viene assunto per via orale come misura occasionale di contraccezione di emergenza. Si può prendere entro 72 o 120 ore (a seconda del farmaco) dopo un rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento del proprio sistema anticoncezionale. Al momento in Italia sono disponibili diverse formulazioni, contenenti due diversi principi attivi: il Levonorgestrel, in commercio dal 2000, è il primo contraccettivo di emergenza a base di solo progestinico; l’Ulipristal Acetato, in commercio dal 2009, è un modulatore selettivo del recettore del progesterone ossia agisce ritardando l’ovulazione di almeno 5 giorni (periodo di vitalità dello sperma depositato nei genitali femminili dopo un rapporto non protetto).