Da novembre ad aprile non c’è via di scampo: virus e batteri sono in agguato! Le “vittime” predilette sono bambini e adolescenti il cui sistema immunitario ancora poco forte li rende più vulnerabili. Vediamo in dettaglio quali sono le cause che scatenano questa sgradevole affezione.
Cause
Sebbene la maggior parte delle infezioni della gola sia causata da virus, non è da escludere che le placche alla gola derivino da un’infiammazione dovuta a batteri. Il batterio che attacca più frequentemente è noto con il nome di streptococco, principale responsabile della maggior parte dei mal di gola. Il contagio avviene principalmente stando a stretto contatto con persone già infette. Tosse e starnuti sono le principali vie di trasmissione.
Come si manifestano
Le placche sono facilmente riconoscibili su tonsille ma anche su palato e ugola. Si presentano sotto forma di piccole vescicole bianche o gialle che nelle fasi acute si riempiono di pus. I tipici segnali d’allarme che accompagnano le placche sono: gola arrossata e dolorante, alito cattivo, febbre, linfonodi gonfi, difficoltà nel deglutire e tonsille arrossate.
La diagnosi
È di fondamentale importanza verificare se le placche derivano da batteri o virus al fine di intraprendere una terapia adatta. Generalmente i tipi di test cui ci si sottopone per una diagnosi accurata sono due: test rapido streptococco o coltura della gola. Il primo può solo determinare la presenza di batteri streptococco, ma non dirà se il mal di gola è causato da un altro tipo di batterio. Il vantaggio di questa prova è la velocità, i risultati infatti sono disponibili in circa venti minuti. Il test però ha un tasso di falsi negativi notevole per cui molto spesso si ricorre alla coltura della gola che consiste nel prelievo di un campione tramite un tampone sterile che verrà poi inviato in laboratorio per essere analizzato.
Le cure
Se le placche alla gola sono di natura virale non sono necessari antibiotici, ma solo riposo ed eventualmente antipiretici per abbassare la febbre. Se invece l’origine è batterica bisogna ricorrere al trattamento con antibiotici. La penicillina è il farmaco più utilizzato, quando questa non è efficace o in caso di allergie si possono assumere antibiotici con principi attivi quali l’amoxicillina. È importante non interrompere la cura antibiotica prima dei giorni prescritti: la sospensione, infatti, può protrarre l’infezione con conseguente ricaduta.
Quanto durano le placche alla gola
Generalmente già nelle 24 ore successive all’assunzione degli antibiotici si inizia a star meglio. I sintomi raramente durano più di cinque giorni. Si resta comunque contagiosi fino alle 24 ore seguenti l’inizio della terapia antibiotica.
Come alleviare i sintomi
Durante il decorso dell’infiammazione è bene stare a riposo ed eventualmente alleviare i sintomi ricorrendo a rimedi naturali ma senza mai interrompere la terapia antibiotica. Ecco alcuni dei rimedi naturali più efficaci. I gargarismi con acqua tiepida salata, che possono essere ripetuti più volte al giorno, sono un vero e proprio toccasana. Non sono da meno i rimedi della nonna: fare suffumigi con oli essenziali di lavanda, di timo e di eucalipto oppure bere frequentemente thè o latte tiepidi (non caldi!) con miele e bevande fredde.